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Copa America Centenario: il gruppo C ai raggi X

03.06.2016 | 15:46

Nemmeno un anno fa Claudio Bravo, capitano del Cile, alzava al cielo di casa la Copa America, eppure è già tempo di tornare in campo per celebrare il centesimo anniversario della fondazione della Conmebol. Non a caso la storica edizione della manifestazione continentale è organizzata, per la prima volta, da un Paese collocato geograficamente fuori dal Sudamerica: gli Stati UnitiAll’interno di questo nuovo spazio vi presentiamo le 16 Nazionali che si sfideranno dal 4 al 27 giugno.

GRUPPO C

MESSICO (4-3-3)

L’obiettivo riconosciuto in casa Tricolor è quello di piazzarsi nel miglior modo possibile dopo aver superato un girone – almeno sulla carta – più che fattibile. Nessuna velleità in merito alla vittoria finale, ma la voglia di mettersi in mostra e di stupire c’è eccome. Punta di diamante, manco a dirlo, il Chicharito Hernandez, ma in generale il gioco (un 4-3-3 di puro dinamismo e rapidità) è in netto miglioramento negli ultimi anni. Per informazioni sarà sufficiente rivedere le prestazioni sfoderate nell’ultimo Mondiale in Brasile. Osorio guiderà un gruppo che fa del mix tra giovani, ottimi giocatori e (pochi) campioni la formula vincente. Impossibile non citare altri esponenti illustri dal Vecchio Continente: in primis Ochoa, specialista tra i pali del Malaga, seguito a ruota da Hector Herrera del Porto (osservato speciale di De Laurentiis) e Jimenez del Benfica. Immancabile la presenza dell’eterno Rafa Marquez, reduce dalla sfortunata annata di Verona: dal 1997 a oggi il centrale difensivo ha collezionato con la sua Nazionale la bellezza di 129 presenze, assestandosi al quarto posto nella graduatoria delle apparizioni di tutti i tempi con la maglia messicana. Sulla carta il secondo posto è il traguardo più gettonato. Ma in competizioni come questa – si sa – la sorpresa è sempre dietro l’angolo. In positivo e soprattutto in negativo…

URUGUAY (4-3-3)

La Celeste parte forse un gradino sotto rispetto alle ben più (scontate) quotate Argentina e Brasile, e praticamente alla pari rispetto ai campioni in carica del Cile. Ma stiamo sempre parlando di una Nazionale che nella sua storia ha conquistato addirittura 15 volte questo trofeo. E che, soprattutto, può disporre di un tandem offensivo difficilmente pareggiabile a livello mondiale. Parliamo ovviamente di Luis Suarez (fresco vincitore della Scarpa d’Oro, anche se non al meglio) ed Edinson Cavani (a caccia di conferme dopo la stagione con più ombre che luci a Parigi). Dietro di loro e al loro fianco una folta schiera di ex conoscenze del nostro campionato: da Hernandez a Gonzalez, da Muslera a Rios, passando per Ramirez e Stuani. Unico ‘italiano’ a disposizione di Oscar Washington Tabarez il mediano della Fiorentina Vecino, sempre sul taccuino del Napoli 2.0 versione Sarri. Il gruppo è compatto, la maggior parte di questi giocatori si conosce a vicenda a meraviglia, pochi volti nuovi e tante certezze. Con un grande indiscusso leader difensivo, quel Godin che per la seconda volta in tre anni ha solo sfiorato la conquista della Champions con l’Atletico Madrid. Centrocampo con più muscoli che tecnica, il valore medio della rosa è piuttosto elevato, ma come al solito a dare l’unico incontrovertibile giudizio sarà il campo, specie all’esordio contro il Messico.

GIAMAICA (4-2-3-1)

L’anno scorso lo stesso Edinson Cavani, parlando della sfida che avrebbe dovuto affrontare contro la Giamaica, fece una clamorosa gaffe: “Come tutte le squadre africane la loro qualità sta nella forza fisica”. Insomma, Copa America e anche un po’ Copa Africa. Scherzi a parte, la Nazionale ora allenata da Winfried Schäfer si è qualificata all’ambitissima kermesse grazie al successo nella Coppa dei Caraibi 2014, conclusa con la vittoria ai rigori in finale contro Trinidad e Tobago. Un traguardo quasi bissato dodici mesi più tardi nella Gold Cup, persa nell’ultimo atto soltanto per mano del Messico. Che ora ritroverà nel girone della Copa: il destino che chiude il cerchio. Il tecnico tedesco baserà il proprio lavoro sul perno centrale del suo undici titolare, quel Wes Morgan capitano anche del Leicester che si è reso protagonista dell’ultimo miracolo Premier. Oltre a lui, da segnare sul taccuino ci sono Johnson, il bomber della squadra con 11 gol all’attivo in 8 presenze, e Austin, mediano classe 1985 in forza al Brøndby dopo il triennio con il Leeds. Sarà durissima sovvertire le gerarchie di un girone dalla prevedibile conclusione. L’importante, come sempre, è salvare la faccia quanto più possibile.

VENEZUELA (4-5-1)

Insieme con l’Ecuador, la Vinotinto è l’unica compagine sudamericana a non aver mai alzato al cielo questa coppa (e l’unica in assoluto a non aver mai partecipato ai Mondiali). Uno “zero” difficilmente digeribile, ma ancor più difficile da pensare di sbloccare quest’anno. Anche se questo score non preoccupa più di tanto la maggioranza degli sportivi del Paese (ricordiamo che lì la disciplina regina è il baseball), Rafael Dudamel proverà quantomeno a mettere in difficoltà il Messico per il raggiungimento della seconda piazza del raggruppamento. E lo farà potendo disporre di alcuni elementi di tutto rispetto. Per la precisione, sono tre le pedine che giungono direttamente dal Vecchio Continente. Due di loro le conosciamo benissimo: parliamo di Josef Martinez del Torino e di Tomas Rincon del Genoa. Se per il primo la seconda stagione in granata si è chiusa senza particolari acuti (3 gol in 21 presenze), il secondo è stato autore di un campionato positivissimo, avendo messo in mostra una crescita sotto il profilo dell’intensità dalla cintola in su e dell’intelligenza tattica davvero notevole. Il terzo tassello è quello più rappresentativo: José Salomón Rondón, attaccante classe 1989 trasferitosi al West Bromwich la scorsa estate ma che – a livello di club – ha dato il meglio di sé nel triennio in Russia tra Rubin Kazan e Zenit San Pietroburgo (33 reti in 73 apparizioni). Più che buona la sua prima esperienza in Premier, eccellente il bottino in Nazionale: 15 centri in 47 partite, dal 2008 a oggi. E’ da questi tre nomi che il collettivo di Dudamel partirà per candidarsi tra le più liete sorprese del torneo.

Gianmarco Della Ragione   Twitter: OfTheReason90