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CENTIMETRI ED ESPLOSIVITÀ: MIKULIC, IL RAMPANTE BALUARDO CROATO IN ORBITA SAMP

17.08.2017 | 09:25

L’attesa sta per finire, sabato torna la nostra amata Serie A. Ma, quando mancano due settimane piene alla fatidica deadline del 31 agosto, l’attenzione è ovviamente anche rivolta al calciomercato, con tutte le società del massimo campionato impegnate nella ricerca di elementi con cui puntellare l’organico in vista della nuova stagione. Tra priorità vere, possibili occasioni da pescare nel calderone degli altrui esuberi e calciatori oggi poco conosciuti ai più ma di grande prospettiva, i direttori sono costantemente al lavoro per completare le rispettive rose. Nell’ultima categoria sopracitata possiamo senz’altro far rientrare Bozo Mikulic, entrato prepotentemente in orbita Sampdoria nelle scorse ore, come spiegato ieri sera quando vi abbiamo parlato della trattativa già in stato avanzato per il ventenne difensore, attualmente vincolato ai croati del RNK Spalato fino al 2019 ma con la possibilità di liberarsi dall’impegno, a costo zero, dopo la recente retrocessione in seconda divisione di quello che finora è stato il club della sua vita. Occhio alla Samp quando porta a termine questo tipo di operazioni nei bacini dell’Est, spesso floridi e ancora non troppo inflazionati. Bastano due nomi, tra i tanti, per motivare tale inciso: Milan Skriniar e Patrick Shick. Arrivati sostanzialmente da illustri sconosciuti, e per pochi spiccioli (circa 5 milioni in tutto), stanno facendo le fortune del Doria in questa sessione. Il primo si è già trasferito all’Inter e presto dovrebbe essere seguito dall’attaccante, che – com’è noto – sembra aver superato i problemi che avevano comportato il naufragio Juve. Nel complesso la società presieduta da Massimo Ferrero potrebbe brindare ad un utile da oltre 40 milioni cash derivante da queste due cessioni, al di là del cartellino di Caprari, l’attaccante ex Pescara già da tempo al servizio di Marco Giampaolo. Un tecnico che, rispetto a tre mesi fa, si ritrova un organico intrigante ma sulla carta non ancora rafforzato, considerati anche gli addii di Muriel e Bruno Fernandes, volati rispettivamente al Siviglia ed allo Sporting Lisbona. Per il resto lo stato maggiore blucerchiato ha piazzato Cigarini (al Cagliari), Budimir (tornato al Crotone) e Simic (Empoli) senza considerare le uscite meno altisonanti. Dando un’occhiata all’altra faccia della medaglia, in entrata troviamo Capezzi, Verre (affari già perfezionati nelle precedenti sessioni), il già citato Caprari, Murru, Ferrari, Kownacki e Gaston Ramirez. In programma c’è anche l’acquisto di Laurini, ma prima andrà trovata una sistemazione a Bereszynski. Tornando al nostro personaggio del giorno, Bozo Mikulic nasce a Spalato il 29 gennaio del 1997 e, dopo aver mosso i primi passi nell’Omladinac Vranjic, all’età di 11 anni entra nel settore giovanile dell’RNK, compagine della sua città da non confondere con il più blasonato Hajduk. Dopo aver svolto tutta la trafila, Bozo accumula tante panchine senza mai trovare l’occasione di esordire e così, il 5 febbraio del 2016, il club croato lo manda a farsi le ossa tra i cadetti dell’Imostski, parentesi chiusa con 13 presenze e 1 gol all’attivo. L’estate successiva l’RNK lo riporta alla base, Mikulic (che vanta 16 presenze nell’Under 19 del suo Paese) debutta il 5 agosto contro lo Slaven Belupo e ben presto si guadagna ineluttabilmente la maglia da titolare, indossata in ben 25 occasioni in campionato, più altre 5 in Coppa di Croazia. Malgrado la retrocessione, Bozo riesce  a mettersi in evidenza a suon di anticipi e chiusure precise, aiutato da un fisico statuario ed esplosivo (194 cm per 83 kg) che gli permette di farsi valere anche nel gioco aereo. Mancino naturale (alla bisogna schierabile anche a sinistra), il centrale di Spalato ha buoni fondamentali. I nostri standard sono ben diversi, si sa, ma considerato che la scuola italiana in ambito difensivo non teme paragoni, ove il trasferimento alla Samp di concretizzasse, e tutto lascia propendere per un felice esito dei negoziati, Mikulic nel Bel Paese non potrebbe che affinare ulteriormente le sue qualità. Senza fretta, perché il tempo è chiaramente dalla sua parte.

Foto: HNS