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CLAUDIO PIZARRO E IL WERDER BREMA, UN AMORE SENZA FINE

08.09.2015 | 11:54

Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Quante volte abbiamo letto questa citazione di vendittiana memoria accostata al calcio. Tantissime. Ma è estremamente calzante quando si tratta di raccontare storie che vedono protagonisti quei calciatori che fanno ritorno nella loro squadra del cuore.

Gli esempi sono tanti, la lista sarebbe lunghissima da riportare. Oggi vogliamo raccontare la storia di un uomo che ritrova il suo vecchio amore. Un calciatore innamorato di un club e un club innamorato di un calciatore.

Claudio Pizarro e il Werder Brema: di nuovo insieme, questa volta fino alla fine della sua carriera. Già, perché a 36 anni, il peruviano non ha più molto da chiedere a uno sport a cui ha dato tanto e da cui ha ricevuto ancor di più, tra vittorie, trofei e quant’altro. Pizarro ritorna lì dove, nel lontano 1999, iniziava la sua avventura calcistica in Europa, in quel club che l’ha accolto poco più che ragazzino e che lo riabbraccia da calciatore maturo e, non nascondiamolo, sul viale del tramonto.

Ma si sa, quando si torna con entusiasmo nel club che ti ha lanciato nel calcio che conta, si vive una seconda giovinezza. Quella che Claudio Pizarro vivrà a Brema. Tre fasi diverse, tre momenti della vita calcistica si sono dipanati nella carriera del forte centravanti sudamericano: prima dal 1999 al 2001, poi altri quattro anni (tra il 2008 e il 2012, quella della piena maturità) ed ora il ritorno, nel 2015.

Nel mezzo, le prestigiose avventure con le maglie di Chelsea e soprattutto Bayern Monaco, grazie alle quali è balzato al centro delle cronache mediatiche diventando di fatto uno degli attaccanti più prolifici e attenzionati d’Europa. Ma andiamo con ordine.

Claudio Pizarro nasce a Callao, città con il più grande porto del Perù, il 3 ottobre del 1978. Ha un piccolo legame con l’Italia: infatti le sue origini sono del Belpaese, in quanto i bisnonni paterni erano di Brescia, mentre quelli materni di Frattaminore, in provincia di Napoli.

La sua lunghissima e prestigiosa carriera inizia nella sua città natale, nell’Academa Deportiva di Callao. A 17 anni, Pizarro inizia la sua storia nel calcio professionistico grazie al Deportivo Pesquero, un piccolo club di provincia della città di Chimbote, nel nord del Perù. Nel 1996, l’esordio assoluto tra i professionisti in occasione di una sfida contro l’Alianza Lima, squadra dove si trasferirà nel 1998.

Qui, Pizarro si è fatto subito riconoscere per le sue qualità da bomber di razza, forte fisicamente (84 chili per 186 centrimetri) e assoluto senso del gol. In due stagioni metterà a segno 25 reti e nel 1999 conquistò il secondo posto nel Torneo Apertura del Perù. Le ottime prestazioni con la maglia dell’Alianza gli regalano le prime convocazioni in Nazionale e l’approdo in Europa, grazie al Werder Brema. L’astro nascente del calcio peruviano, dunque, fa il suo primo affaccio nel calcio del Vecchio Continente. E lo fa come meglio non potrebbe fare: segnando gol a raffica.

Pizarro ne totalizzerà 29 in due stagioni. Al termine della stagione 2000/2001, il Werder annunciò che non avrebbe impedito una sua cessione a un club più prestigioso, qualora se ne creassero le condizioni. E così, molti top club europei (tra cui il Real Madrid, il Barcellona, l’Inter e il Borussia Dortmund) si interessarono con forza alle sue prestazioni, ma alla fine la spuntò il Bayern Monaco, dove si trasferì il 7 giugno del 2001.

Durante la sua permanenza con la maglia dei bavaresi, Pizarro è stato considerato uno dei giocatori-chiave della Bundesliga, per il suo rapporto presenze-gol fatti: venne soprannominato “Ander-Bomber” (ovvero, “Bomber delle Ande” in riferimento al suo paese d’origine). La sua prima rete arriva nella seconda giornata del campionato 2001/2002 in occasione della sfida contro lo Schalke 04. Il suo ruolino di marcia è devastante: nella prima stagione 19 gol in 50 presenze tra campionato e coppe, negli anni successivi non è da meno. 2002/2003, 19 reti in 49 presenze, 2003/2004 12 reti in 43 presenze, 2004/2005 21 reti in 34 presenze, 2005/2006 17 reti in 38 presenze, 2006/2007 12 gol in 46 presenze.

Nella sua prima esperienza al Bayern vincerà tre campionati, 3 Coppe di Germania, 2 Coppe di Lega e una Coppa Intercontinentale.

Nel 2007 si trasferisce al Chelsea dopo aver ritenuto chiuso il suo ciclo in Baviera. La corte fu serratissima, i Blues gli proposero un contratto faraonico che non potè rifiutare. Ma la scelta di volare in Inghilterra non fu azzeccata, per il peruviano. Pur scendendo in campo in 32 occasioni, Pizarro andò a segno solo due volte, a dimostrazione di uno scarso rapporto con il calcio d’oltremanica.

I soldi di Abramovich, però, non rendevano felice Pizarro, che così dovette ricorrere nuovamente all’amore del Werder Brema per rilanciarsi dopo una stagione deludente.

Nel 2008 Pizarro torna in Germania e si rilancia alla grande. Alla prima stagione vince la Coppa di Germania a suon di gol e nella seconda abbatte il record di marcature di uno straniero in Bundesliga. Dopo quattro anni e 89 reti segnate, il peruviano decide nuovamente di lasciare la squadra del suo cuore per inseguire il sogno della Champions League.

Fa così ritorno al Bayern, il 26 maggio del 2012. Nella sua seconda esperienza con i bavaresi, Pizarro realizza il suo sogno (nel 2013), pur giocando come riserva di lusso. E fa in tempo ad arricchire il suo palmarès con altri tre campionati, altre due Coppe di Germania, la Supercoppa Europea e il Mondiale del Club nell’anno magico (il 2013) del Bayern.

Così come nei club, Pizarro è stato ed è protagonista anche con la maglia della sua Nazionale: finora sono 15 i gol segnati in 60 presenze, partecipando a tre edizioni della Copa America. Il destino l’ha riportato nuovamente al Werder e siamo sicuro che la macchina da gol delle Ande riuscirà ancora ad illuminare le fredde platee della Germania calcistica. 

 

Foto: americatv.com.pe