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Cavani: “Questo può essere l’anno buono”

02.10.2012 | 20:03

Cavani, attaccante del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Questi i passaggi più importanti:

A proposito, è parso di capire che per la sua permanenza a Napoli sia stata determinante la visita che le fece De Laurentiis, a Cardiff, nel ritiro della nazionale uruguaiana, quest’estate: cosa vi diceste? «Due giorni prima di quell’incontro, mia moglie, Soledad, subì una rapina a Napoli, eravamo sconvolti e lontani. Io anche nervoso, perché ero impossibilitato a fare qualcosa. De Laurentiis capì la situazione e volle raggiungermi per farmi sentire l’affetto suo e della società. Fu una buona opportunità per discutere anche dei problemi legati al contratto. Lui ha fatto uno sforzo importante, comunque, ma credo che lo abbia fatto con piacere. Se ho alzato la voce in quel periodo, è perché sentivo di meritare qualcosa in più. E, assecondando le mie richieste, il presidentemi ha fatto capire quanto ci tiene a me».

Dica la verità, ma non ha mai pensato di andare via? Si era parlato di Chelsea, Manchester City, Real Madrid… «Cambiare squadra e città è sempre difficile, ma se realmente altre società mi avessero voluto, avrebbero fatto un’offerta irrinunciabile alla società e invece così non è stato».

C’è poco da nascondersi o da fare gesti scaramantici: i napoletani vogliono lo scudetto e in lei vedono la continuazione di Maradona, di colui che puòfarli ritornare a vincere. Una bella responsabilità. «Qui, si vive di calcio, anche per i problemi sociali che ci sono. Nello sport la gente trova la gioia che in altri settori della vita non percepisce. Io darò tutto me stesso per questa città e la sua gente. I tifosi rivedono in me quel giocatore che può farli vincere nuovamente, così com’è accaduto con Maradona, anche se oggi il calcio è diverso. Le nuove generazioni non hanno vissuto l’era di Diego e Careca ed è bello che io possa far rivivere loro quelle emozioni. Spesso, quando vado in giro, le persone mi fermano, mi dicono grazie, perché sto facendo rivedere loro una pellicola del passato che proietta le immagini degli scudetti. E queste cose mi danno una carica eccezionale».

Quella giusta per vincere la classifica dei cannonieri? «Se a fine campionato prevarrò sugli altri, sarò felice, altrimenti saprò di aver dato comunque il massimo. Io lavoro per vincere, a prescindere dall’importanza del trofeo. E m’impegno per aiutare i miei compagni a fare grandi cose».

Ritiene che sia un sacrilegio accostarla a Messi e Ronaldo? Per continuità, lei non è secondo a nessuno. «Io mi alleno tutti giorni con la stessa intensità per arrivare al loro livello, sono due grandi campioni. Comunque, spero di raggiungere il top con il Napoli, perché il mio unico obbiettivo è vincere sempre»