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Buffon: “Da bambino mi piacevano il Trap e le ‘piccole’. La storia delle scommesse? Vigliaccata nei miei confronti. Sul futuro…”

16.02.2018 | 12:25

Ospite de “L’Intervista” con Maurizio Costanzo, Gigi Buffon ha rilasciato tra le altre queste dichiarazioni: “Se ho mai pensato di lasciare la Juve? Sì, due volte. Quando non mi riconoscevo più in determinati modi di esprimere la juventinità. Capivo che o io ero andato fuori rotta e dovevo ravvedermi o le cose non dovevano più coesistere. Invece il destino per fortuna ha fatto sì che tutto si ricomponesse. Il momento più bello è stato la vittoria del primo di questi sei scudetti, è stato liberatorio. Come un cerchio che si chiudeva. Il periodo più brutto non è stato la B, ma gli anni in cui sono arrivati i settimi posti. Avevamo perso la nostra identità, la nostra anima. E per uno che aveva vissuto l’epopea juventina ritrovarsi in una situazione simile era soffocante. Io da piccolo? Inizialmente tifavo Juve perché tutti i miei parenti, soprattutto friulani, erano juventini, poi mi sono appassionato a Trapattoni, perché mi piaceva il fatto che lui fischiasse e per me che ero un bimbo era veramente un mito. Era un personaggio incredibile, amato da tutta Italia. Andò all’Inter e per un po’ seguii anche l’Inter, quando poi sono diventato più grandicello ho cominciato a tifare per il Genoa, che è diventata la squadra per cui ho sempre simpatizzato. Ma in generale sono sempre stato per i più deboli, tante altre belle piccole realtà che mi trasmettevano simpatia, penso al Pescara di Galeone, il Foggia di Zeman, l’Avellino. Piccole realtà perché volevo che anche loro realizzassero il sogno. Quando deciderò il mio futuro? Non posso dire delle bugie o creare false aspettative o false illusioni, mi devo incontrare con il presidente col quale abbiamo questo patto tra gentiluomini prima della fine del campionato. Ci incontreremo, faremo il punto della situazione e prenderemo la decisione definitiva. La verità è che un giocatore non smetterebbe mai di giocare. Le mie vicende legate alle scommesse finite con un nulla di fatto? Sono state due vigliaccate mirate a uno sportivo e a un uomo che non se le meritava assolutamente, non porto rancore nei confronti di nessuno, però se dovessi rivedere certe persone un pochino mi innervosirei”.

Foto: Twitter Maurizio Costanzo