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Benassi, Ljajic e l’incrocio Fiorentina-Toro tutto da vivere

25.10.2017 | 00:10

Per Marco Benassi e Adem Ljajic quella di stasera non sarà una partita come tutte le altre. Anche De Silvestri e Moretti sono ex della contesa, ma per il centrocampista emiliano e il trequartista serbo l’incrocio assume una valenza ancor maggiore. Benassi lo scorso 9 agosto ha salutato il Torino per sposare la causa della Fiorentina e nelle scorse ore è tornato sull’argomento: “Non mi lamentai mai con Mihajlovic, ebbi solo un confronto con l’allenatore per capire perché continuavo a star fuori. E quando la squadra passò al 4-2-3-1 lui mi disse che ero la seconda o addirittura la terza scelta e che, se gli altri avessero fatto bene, per me ci sarebbe stato poco spazio. Sentirsi dire questo mi portò inevitabilmente a fare delle riflessioni. Dopo tre anni nello stesso club mi aspettavo dalla società qualche spiegazione, lo dico chiaramente. Invece nulla. Ma non ho rimpianti, né sono pentito della scelta fatta, perché so di aver fatto quella giusta”. Per la prolifica mezzala, classe 1994 e scuola Inter, 98 presenze in granata, impreziosite da ben 12 gol e 10 assist. Piccola nota a margine: Marco alla Fiorentina gioca nel medesimo 4-2-3-1, modulo che effettivamente non ne valorizza appieno le caratteristiche, ideali per un 4-3-3.

Che dire poi di Adem Ljajic: nel lontano gennaio del 2010 a portarlo in Italia fu, a fronte dei 6,5 milioni di euro versati nelle casse del Partizan, lo stesso Pantaleo Corvino che oggi siede nuovamente nella stanza dei bottoni del club dei Della Valle. Esperienza altalenante quella sotto la Fiesole: talento purissimo dal carattere bizzoso, Ljajic toccò il fondo della sua avventura in Toscana il 2 maggio 2012. Nel match casalingo contro il Novara viene sostituito da Delio Rossi al 32′ del primo tempoa: Adem applaude ironicamente il tecnico, che dopo un acceso confronto verbale gli mette le mani addosso. Dopo l’aggressione esonero immediato per l’allenatore, giocatore fuori rosa fino a fine stagione. L’annata successiva, con Montella al timone, fu la migliore a Firenze per il ragazzo di Novi Pazar, ma poi arrivò la chiamata della Roma e così Ljajic si congedò dalla Viola con uno score personale di 16 gol e 15 assist in 88 presenze.

Foto: zimbio.com