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ALEXIS FERRANTE, TANGO E GOL PER IL BRESCIA

23.12.2016 | 09:30

Ormai il calcio è sempre più ricco di grandi talenti, al contrario del passato, le società concedono con più convinzione l’opportunità di esprimersi ai ragazzi Under 23. La linea verde sta per prendere il sopravvento. Il Genoa, non a caso, proprio ieri sera ha regalato la gioia del debutto in Serie A al classe 2001 Pietro Pellegri, che diventa il più giovane di sempre a calcare i campi del massimo campionato nostrano (eguagliato il record di Amedeo Amadei dopo 79 anni). Chi vuol far crescere un altro ragazzo ricco di qualità eccelse – come vi abbiamo raccontato in esclusiva il 22 dicembre – è il Brescia che, dopo aver lanciato Leonardo Morosini e Dimitri Bisoli, è intenzionato a voler puntare su Alexis Ferrante dell’Abano. Si tratta di una prima punta che fa delle sue capacità tecniche il principale punto di forza. Ferrante nasce a Buenos Aires, il 27 giugno del 1995, da una famiglia migrata in Argentina. Inizia a tirare i primi calci ad un pallone per le strade della Capitale albiceleste. Successivamente, nel 2011, i suoi genitori decidono di rientrare in Italia. A notarlo è la Roma che lo tessera o lo gira subito nella vecchia Serie C1, al Piacenza. In Emilia soltanto 11 comparse, così l’italo-argentino rientra alla base durante la stagione seguente e si aggrega alle formazioni del settore giovanile giallorosso. La sua crescita convince tutti gli addetti ai lavori e nel 2013, il club capitolino decide di rimandarlo nuovamente in prestito per consentirgli di maturare ulteriormente.
 
Prima L’Aquila, dove non riesce a ritagliarsi il proprio spazio, poi Lumezzane, solo 6 miseri gettoni, e infine Lucca. In Toscana, finalmente, ha l’opportunità di esprimersi e il suo talento viene messo in evidenza. La Roma lo osserva da lontano e, per l’ultima volta, nel 2015 lo cede in prestito nella terza serie professionistica, ad accoglierlo è il Savoia. A Torre Annunziata avviene quanto la società giallorossa attendeva e sperava: il talento di Alexis Jonathan Ferrante esplode, il ragazzo è spesso autore di ottime prestazioni e in totale realizza due marcature. Così, l’anno successivo, rientra nella Capitale e diventa una delle principali stelle della formazione Primavera. Sotto la guida di Alberto De Rossi, alza al cielo la Supercoppa Italiana di categoria. Il rapporto con la Roma, però, viene interrotto e Ferrante, che nel dna ha il senso del gol, ritiene che è il momento di continuare personalmente il proprio percorso di crescita. Il giovane, che nel frattempo risponde alla convocazione della Nazionale azzurra Under 18, riparte dall’Imolese. A contattarlo è il ds Ghinassi.
 
In Romagna, per la prima volta nel campionato di Serie D, mette in luce il potenziale a disposizione e totalizza 19 presenze condite da 3 sigilli. Bilancio positivo, ma i sogni di Ferrante vanno ben oltre. Il centravanti dalle insolite e non lunghissime leve (altezza 1,75 m), ha necessariamente bisogno di confermarsi. A quel punto, la scorsa estate, l’ambizioso Abano lo convince a indossare la maglia neroverde. Con Luca Tiozzo in panchina, finora, il rendimento è stato a dir poco sorprendente. I numeri parlano chiaro e sono la prova schiacciante che la punta nativa di Buenos Aires merita ben altri palcoscenici e una carriera piena di successi. In 16 incontri disputati, l’ex romanista ha firmato 11 marcature. Il suo tocco di palla è così elegante che ricorda, non a caso, il tango argentino. El Malo o El Matador (com’è stato etichettato di recente) è ambidestro, danza con la sfera e sotto porta è sempre più implacabile. Una crescita esponenziale, ma i margini di miglioramento sono tutt’ora ampi. Per questo, il Padova (che ci ha provato qualche tempo fa) e soprattutto il Brescia, hanno virato le attenzioni sul 21enne goleador. Il presente di Ferrante è in Veneto con la maglia dell’Abano (squadra attualmente al sesto posto nel Girone C del massimo torneo dilettantistico), ma il futuro sarà quasi certamente pieno di soddisfazioni e a tinte biancoblu.
 
Foto: Abano Calcio Sito Ufficiale