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AGUERO, TANGO E KILLER INSTINCT PER LA GIOIA DEL CITY E DI GUARDIOLA

22.02.2017 | 09:30

La Champions League regala emozioni, ma Manchester City-Monaco è stata una partita speciale. Il pubblico presente ieri sera all’Etihad Stadium non ha affatto sofferto la noia. Anzi, alla fine i Citizens hanno potuto anche festeggiare il grande successo ottenuto per 5-3 in rimonta. A brillare contro i monegaschi è stato senza ombra di dubbio Sergio Aguero, autore di una doppietta. Eppure nel primo tempo gli era stato negato un rigore solare, ma l’argentino non ha mollato e si è caricato il peso della squadra sulle spalle tirando fuori tutto il proprio carisma. Ma Aguero non è nuovo a questo tipo di serate, nel corso della sua carriera si è reso spesso protagonista con gol pesanti e giocate determinanti. La sua storia parte da molto lontano: nasce il 2 giugno del 1988 a Buenos Aires, inizia a giocare a calcio nel proprio barrio e all’età di 9 anni entra a far parte delle giovanili dell’Independiente. Dopo un intenso percorso di sei anni, facendo tutta la trafila, debutta in prima squadra il 7 luglio 2003 contro il San Lorenzo a 15 anni e 35 giorni, diventando così il più giovane giocatore ad aver esordito in Primera División, record detenuto fino ad allora da Diego Armando Maradona. Da quel momento si ritaglia il proprio spazio e gioca sempre con più regolarità, nel frattempo l’Atletico Madrid nota le sue gesta e nell’estate del 2006 lo acquista per la cifra di 25 milioni di euro. Un investimento mirato, voluto e assolutamente azzeccato se consideriamo il cammino compiuto fin qui dall’attaccante. Dopo 54 presenze e 23 centri, si conclude la sua esperienza in patria e nel futuro c’è la Spagna. L’impatto non è devastante, il suo ambientamento è graduale. La prima stagione con i Colchoneros si conclude con 7 marcature in 42 apparizioni. Nel frattempo si laurea due volte di fila Campione del Mondo Under 20 con la propria Nazionale.

Successivamente le cose vanno sempre meglio, il talento di Aguero viene fuori e cresce in maniera esponenziale. I suoi dribbling incantano gli stadi della Liga spagnola, palla al piede dà l’impressione di danzare il tipico tango argentino e le difese avversarie faticano a limitare le sue giocate, le sue invenzioni. L’annata 2007-2008 vede El Kun (chiamato così per via del nome del protagonista del cartone animato giapponese Kum Kum il cavernicolo) piazzarsi al terzo posto della classifica cannonieri con ben 19 reti all’attivo, un bottino niente male. Al termine del campionato viene anche premiato come miglior calciatore dell’anno ricevendo il premio Antonio Puerta. Durante le stagioni seguenti arrivano le prime vere soddisfazioni in campo internazionale. In Champions League, contro il Chelsea, Aguero si scatena e firma una doppietta che vale il 2-2 finale nella quarta giornata della fase a gironi. All’ombra del “Vicente Calderon” la punta matura sotto tutti i punti di vista e mette in risalto le proprie qualità soprattutto nei derby tanto attesi con il Real Madrid. Nel 2009-2010, con Sanchez Flores sulla panchina dell’Atletico, alza al cielo l’Europa League regalando entrambi gli assist decisivi a Diego Forlan nella finale disputata, il 12 maggio all’Imtech Arena di Amburgo, contro il sorprendente e allo stesso tempo sfortunato Fulham di Roy Hodgson. Il 27 agosto 2010, invece, segna una rete nella Supercoppa europea disputata a Montecarlo contro l’Inter, reduce dal Triplete con Mourinho, terminata 2-0 per i Colchoneros. Questo, però, sarà l’ultimo anno a Madrid.

Il 30 aprile 2011, contro il Deportivo, firma il suo 98° gol con l’Atletico entrando nella Top 10 dei migliori marcatori di tutti i tempi del club. Il 21 maggio, infine, realizza una tripletta nella partita vinta 4-3 contro il Maiorca. Saranno gli ultimi tre sigilli in Liga, per Aguero nell’estate seguente si spalancano le porte della Premier League. Il Manchester City dell’allora tecnico Roberto Mancini lo preleva sborsando ben 45 milioni di euro, il suo ingaggio è di 10,4 milioni. Il 15 agosto, all’esordio con la nuova maglia, segna i suoi primi due gol nella sfida vinta per 4-0 contro lo Swansea. Il calcio inglese sembra esaltare ulteriormente le qualità di Aguero che impiega davvero poco a conquistare il cuore dei tifosi. La prima stagione non poteva avere miglior epilogo: nell’ultima giornata, grazie al successo ottenuto proprio grazie ad un sigillo del Kun contro il Queens Park Rangers, i Citizens scippano letteralmente il titolo ai cugini dello United. È solo l’inizio di una grande storia d’amore per Aguero e il City. Con il club inglese arriveranno nuovi successi: un altro campionato nella stagione 2014-2015 e due Coppe di Lega. Ma dopo questo lungo e soddisfacente cammino, giungiamo al presente ed Aguero è, nonostante alcuni rumors di mercato, un perno fondamentale della formazione di Pep Guardiola. In realtà il rapporto con il tecnico spagnolo, soprattutto dopo l’arrivo del brasiliano Gabriel Jesus nel mercato di gennaio, si sarebbe inclinato. Tuttavia, dopo la magica serata di Champions contro il Monaco, in cui l’argentino ha tirato fuori tutto il proprio killer instinct salvando le sorti dell’incontro, tra i due sarà tornato il sereno. Aguero, dunque, è pronto a vincere nuove sfide e a conquistare altri successi, con addosso la maglia del City.

Foto: ESPN